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mercoledì 14 maggio 2008

Sopportiamo i furti, la droga e la prostituzione ma non toccate i Bambini che vi bruciamo!!


Napoli, vendetta anti rom«Via chi rapisce bambini»

La guerra al rom è appena cominciata e si contano già un accoltellato (non grave), un po' di ceffoni dati al disgraziato (romeno) di passaggio, un motocarro bruciato e un paio di tentativi di assalto ad altrettante baracche. Nel rione Ponticelli è rivolta, un crescendo di tensione e caccia all'uomo che non promette niente di buono e che va tutto in una direzione: contro i sei campi nomadi tirati su fra spazzatura e traffico, sotto il raccordo dell'autostrada o dietro un rudere industriale.
Nelle strade del quartiere non si parla che della ragazzina rom presunta rapitrice di bambini. Lei, che di nome fa Maria e ha 17 anni, sabato sera è stata sorpresa in un appartamento: «Ha preso la mia bambina e voleva portarla via» giura Flora Martinelli, la padrona di casa, madre di una piccola di sei mesi. «Sul fatto che sia entrata in quella casa non c'è dubbio» mette le mani avanti l'avvocato della rom, Rosa Mazzei, «ma vedremo dopo l'interrogatorio i dettagli di tutto il resto».
La ragazza è nel carcere minorile di Nisida, accusata di violazione di domicilio e sequestro di persona, e stamattina sarà interrogata dal giudice delle indagini preliminari. Ma la famiglia di Flora non ha bisogno di aspettare la sua versione per condannarla: «Ha tentato di rapire la mia nipotina — ripete il nonno della bambina che tutti chiamano don Ciro —. Mia figlia è spaventata a morte. Quella ragazza continuava a dire che voleva solo giocare... deve stare in galera, ecco la sola cosa che deve fare. E quelli come lei da qui se ne devono andare. Tutti».

La polizia, arrivata in forze per salvare la rom dal linciaggio, dice che la ragazza (che parla abbastanza bene l'italiano) agli agenti non ha mai detto di voler giocare con la piccola. Avrebbe soltanto indicato un non meglio specificato campo rom di provenienza, nella zona di San Giovanni a Teduccio. Certo è che negli insediamenti di Ponticelli nessuno dice di conoscerla e se anche la conoscessero forse negherebbero per timore di ritorsioni. «Adesso tutti a dire che rubiamo i bambini...» dice sconsolato Marius, capo di uno dei campi rom del rione. Ha saputo che gli italiani hanno organizzato ronde anti-nomadi e si è messo d'accordo con i capi degli altri campi per pianificare la difesa: una sorta di contro- ronda notturna per controllare che tutto fili liscio. «Temiamo l'azione di qualche esagitato, le bombe incendiarie» si preoccupa Marco Nieli, Opera Nomadi di Napoli. L'ipotesi di una banda di rom che rapisce bambini non la vuole nemmeno prendere in considerazione. E anche la polizia, che pure non può scartarla, non pare considerarla granché. «Solo teorie », spiegano al commissariato di Poggioreale. Tutto questo mentre nella vicina Frattamaggiore i carabinieri inseguivano due ladri rom: una sparatoria e poi la fuga attraverso un campo nomadi favorita dal fatto che i romeni all'ingresso hanno bloccato i militari.


Giusi Fasano

13 maggio 2008

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